L'affidamento condiviso rappresenta una delle principali innovazioni normative nel diritto di famiglia italiano, regolato dall'articolo 337-ter del Codice Civile. Questa disposizione prevede una paritaria condivisione del ruolo genitoriale, assicurando che entrambi i genitori partecipino attivamente alla crescita e all'educazione dei propri figli, anche dopo la separazione o il divorzio.
Nonostante l'affidamento condiviso sia la regola generale, vi sono casi in cui può non essere applicabile. Ad esempio, quando sussistono gravi conflitti tra i genitori o situazioni che potrebbero nuocere al benessere del minore. In tali circostanze, il giudice può decidere per un affidamento esclusivo a uno dei genitori.
"Il benessere del bambino è sempre la priorità assoluta nelle decisioni giudiziarie sull'affidamento."
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